Il Belpaese è senza dubbio un punto di riferimento importante per gli appassionati di filatelia. In Italia, infatti, sono stati emessi svariati francobolli di grande rilevanza storica e di pregiata fattura, che sono spesso difficili da reperire e con un valore economico elevato. In quest’ultimo frangente, quali sono i più rari in assoluto?
(Ri)Scopriamoli insieme!
Francobolli italiani rari
Prima di partire con la rassegna delle affrancature italiane più rare e costose, è bene specificare che il loro valore viene influenzato da vari fattori, specialmente le condizioni di conservazione, l’età del pezzo, il numero di esemplari esistenti e la presenza di determinate particolarità (come un errore di stampa).
Error of Color siciliano (1859)
Quando si parla di francobolli rari, a livello italiano e mondiale, l’Error of Color siciliano è sicuramente uno dei primi pezzi che vengono in mente. Risalente al 1859 ed emesso del Regno delle Due Sicilie pre-unitario, esiste solo in due esemplari, uno dei quali è stato venduto all’asta di Galerie Dreyfus a Basilea (Svizzera) nel 2011 per la cifra da capogiro di 1,86 milioni di euro!
Come suggerisce il nome, il suo tratto distintivo è l’utilizzo errato del colore azzurro al posto dell’arancione, che veniva normalmente impiegato per i “mezzo grano” ritraenti l’effigie di Ferdinando II di Borbone.
3 lire di Toscana (1860)
Rimanendo nel contesto degli stati pre – Unità d’Italia, è impossibile non citare il 3 lire di Toscana, emesso nel 1860 nel governo provvisorio di Toscana.
È difficile stabilire quanti esemplari di 3 lire esistano, ma si stima che ce ne siano circa 324 e che soltanto due lettere siano state affrancate con questo francobollo. Tali lettere, in particolare, appartenevamo al re d’Egitto Faruk e al collezionista Alphonse de Rothschild.
Nel 2014 ne è stato venduto uno all’asta Bolaffi per 114000 euro e il suo valore attuale è di 220000 euro.
Trinacria (1858)
Un altro francobollo del Regno delle Due Sicilie decisamente degno di nota è la Trinacria di colore rosa emessa nel 1858, che rappresenta la trinacria siciliana, il cavallino rampante di Napoli e i Gigli dei Borbone. Il prezzo medio è di circa 350000 euro.
80 centesimi Ducato di Modena (1858)
Come abbiamo potuto constatare, il XIX secolo italiano è veramente ricco di pezzi da collezione super rari e fra essi c’è anche l’80 centesimi del Governo provvisorio di Parma del 1858, esistente in un’unica copia e affrancato su una lettera destinata alla Francia. Non essendoci altri esemplari, la spesa per acquistarlo si aggira intorno ai 200000 euro.
Gronchi Rosa (1961)
Passando al Novecento, il Gronchi Rosa del 1961 non può certo mancare in questa lista.
L’affrancatura, in particolare, è stata emessa per ricordare il viaggio in Argentina, Uruguay e Perù dell’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.
Per ognuno di questi tre Paesi del Sudamerica è stata prodotta una serie di francobolli, che ritraevano un planisfero con evidenziati i confini dell’Italia e dei tre stati latinoamericani di riferimento e un grosso aereo al centro.
Il francobollo dedicato al Perù (del valore facciale di 205 lire) presentava un errore non indifferente: a causa di un atlante non aggiornato fornito all’illustratore Renato Mura, l’estensione del Paese amazzonico non comprendeva i territori ottenuti dopo la guerra ecuadoriano – peruviana (1941 – 1942) e ciò ha portato al ritiro di 79625 esemplari di Gronchi Rosa nel giorno stesso dell’inizio della loro validità (6 aprile 1961).
Il francobollo, dopo essere stato sostituito rapidamente con il Gronchi Grigio, è diventato immediatamente un pezzo da collezione tra gli appassionati di filatelia proprio grazie alla sua vistosa imprecisione. La sua quotazione attuale è variabile, ma è intorno ai 1000 euro per il francobollo nuovo con la gomma integra e ai 500 euro per i francobolli senza gomma che provengono dalle affrancature delle buste intercettate e ricoperte con il 205 grigio.
Centenario morte di Alessandro Volta (1927)
Gli amanti della filatelia lo sanno bene: se un personaggio entra nella storia è molto probabile che gli vengano dedicati dei bolli. È il caso dell”inventore comasco Alessandro Volta, per il cui centenario della morte (1927) sono stati emessi vari francobolli di diversi valori e colori che raffiguravano il suo volto. Tra quelli rossi da 20 centesimi, ci sono 480 esemplari stampati in violetto, del valore compreso tra 8000 e 50000 euro.
Augusto (1937)
Non c’era una maniera migliore di festeggiare il bimillenario della nascita del primo imperatore romano Giulio Cesare Ottaviano, detto Augusto, che emettere una serie di francobolli destinati alle Isole dell’Egeo nel 1937. Tra le affrancature da 15 centesimi, in particolare, ci sono 50 pezzi che sono stati stampati in violetto anziché in nero. Questo errore imprevisto ha fatto lievitare la loro quotazione a 20000 euro.
Seconda Milizia (1928)
Sembra che il violetto sia un colore fortunato per i collezionisti di francobolli italiani.
Nel 1928, nello specifico, sono stati emessi i bolli dedicati alla Seconda Milizia, con un sovrapprezzo volto a raccogliere fondi per la cassa di previdenza della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale: i pezzi da 50 e 20 centesimi stampati per sbaglio in tonalità violacee valgono oltre 10000 euro.
Ragazzo coi gabbiani (1991)
Sempre parlando del colore viola impiegato per errore, è bene ricordare il francobollo che rappresenta la scultura del Ragazzo coi Gabbiani di Pericle Fazzini (situata a Grottammare, nelle Marche), emesso nel 1991 e venduto a 10000 euro.
Castello di Miramare (1980)
La serie delle affrancature del 1980 che omaggiano la bellezza dei Castelli d’Italia contiene un piccolo tesoro: il francobollo del Castello di Miramare stampato erroneamente in violetto ha quotazioni che arrivano fino ai 10000 euro.
Segui la pagina di Eurofil!
Vuoi ricevere tutti gli aggiornamenti su Eurofil, mostra-mercato di monete, francobolli, cartoline e collezionismo vario, del 20-21 settembre 2024? Segui la pagina web dedicata e la nostra pagina Facebook!